Parliamo di RITMIA® – Musica fra suoni, gesti e segni

Mi occupo da diverso tempo di Musicoterapia e di Educazione Musicale, fin da quando, più o meno nel 1997, nel corso della ricerca bibliografica per la stesura della mia tesi di laurea, incappai nel “Manuale di musicoterapia” scritto da Rolando Benenzon. Ricordo che per me fu una folgorazione! Conclusa l’università intrapresi gli studi al Cemb di Milano per il diploma in Musicoterapia e la formazione permanente, fra seminari di pedagogia musicale e corsi di vario genere, prosegue tuttora. C’è una pratica però, incontrata lungo il mio cammino (per l’esattezza nell’ottobre del 2004) che è rimasta una costante a livello di metodologia, nell’ambito dei laboratori con i bambini, e di studio. Si tratta di Ritmìa®. RITMìA® è un nuovo approccio ludico che si propone di avvicinare i bambini alla musica in modo spontaneo e divertente a partire dalla prima infanzia. Questa pratica, ideata dalla musicista Sonia Simonazzi all’inizio degli anni novanta, è stata pensata proprio per dare la possibilità di suonare anche a chi non conosce la musica, accompagnando il gesto musicale col movimento, la respirazione e il rilassamento del corpo. Quasi sempre infatti chi suona, si ritrova ad eseguire performance con un corpo contratto, che accumula tensioni muscolari e blocca di conseguenza una corretta respirazione. Rifacendosi alle ricerche condotte nell’ambito della disciplina yoga e ancora più a monte, alle teorie sulla bioenergetica di Alexander Lowen, viene elaborata una pratica che permette di preparare il corpo a fare musica, consentendo alla persona di sentire pienamente l’evento sonoro, attraverso il gesto, le vibrazioni del corpo, del respiro e del fluire emozionale che tutto ciò implica. Quindi, il percorso di RITMìA® integra il fare e ascoltare musica con l’esecuzione di particolari movimenti, andature, posture e pratiche respiratorie, appositamente studiate per facilitare l’acquisizione degli elementi musicali di base e potenziare la capacità di rilassarsi, concentrarsi, ascoltarsi e ascoltare.  L’approccio metodologico di RITMìA® prevede che i piccoli scoprano gli strumenti musicali durante il gioco e inizino a manipolare i suoni che si creano dandogli lo stesso valore simbolico che attribuiscono spontaneamente ai loro gesti. In questo modo il battere ritmico di un tamburo non sarà più una successione di colpi ripetuti automaticamente ma diventerà un accompagnamento a particolari movimenti, sottolineando e rafforzando sensazioni e immagini. Si tratta di un metodo completo, in quanto integra l’aspetto musicale con quello corporeo e simbolico. Il gruppo diventa “un’orchestra in movimento nello spazio” dove i suoni dei singoli si intrecciano con quelli dei compagni per creare particolari effetti timbrici, strutture ritmiche e melodiche, combinazioni armoniche sempre più complesse: un’esperienza musicale che si costruisce muovendo il corpo in modo consapevole e articolato, rispettando il proprio turno d’intervento, osservando in silenzio le proposte degli altri, ascoltando e discriminando attraverso la percezione di se stessi e del gruppo le varie suggestioni sonore. Con RITMìA®, fare e ascoltare musica anche a livelli elementari diventa un veicolo per convogliare emozioni e acquista valore di comunicazione artistica. Una peculiarità di RITMìA® è rappresentata dal silenzio. Così come la musica è caratterizzata da suoni e pause, ogni movimento del corpo è intervallato da particolari posture mantenute nel silenzio. Si tratta ovviamente di un silenzio carico di significati: a livello cognitivo, permette a ciascuno di interiorizzare la parte ritmica e melodica eseguita attraverso il gesto e la vocalità, a livello fisico il corpo si riequilibra e permette di scaricare eventuali tensioni accumulate nella colonna vertebrale, infine, a livello emotivo, consente ad ognuno di trovare un momento per rielaborare il proprio vissuto. Vista la validità, attualmente questo metodo viene proposto e attuato in numerose scuole dell’infanzia, primarie e nidi distribuiti sull’intero territorio nazionale. Per quanto riguarda la formazione invece, oltre alla Scuola di 100 ore, riconosciuta dal MIUR, in cui apprendere la pratica, esiste l’Associazione Spazi Ritmìa, che riunisce gli esperti accreditati e si occupa della loro formazione continua, centrata sullo scambio, il confronto la ricerca-azione. Nel 2011 è stato pubblicato il libro “RITMìA – musicisti per gioco” edito dalla Casa editrice Vicolo del Pavone di Piacenza. Per chi volesse curiosare e approfondire si consiglia di visitare il sito www.ritmia.com
 Nella fotografia, la copertina del libro “Ritmìa – musicisti per gioco”